Il rischio nel trading in Opzioni Binarie

“Non esiste rendimento senza rischio”.

Qualsiasi consulente che si occupi in qualche modo di finanza e di mercati, vi dirà che non esiste affermazione più vera.
Lasciamo per un momento il mondo delle Opzioni Binarie, del quale torneremo ad occuparci tra poco, e spostiamoci sul mondo dei bond, che ad oggi rappresenta circa l’80% degli investimenti degli Italiani, in quanto da sempre considerato come l’investimento per eccellenza in quanto senza rischio (apparente) e con una soddisfacente redditività.
Senza addentrarci in una poco edificante spiegazione delle differenze tra le varie tipologie di bond, limitiamoci a definire cosa significhi investire in bond, o obbligazioni. Significa comprare quote di debito di una società o di un ente, quale ad esempio una nazione, la quale, alla scadenza prefissata - che può variare da pochi mesi a molti anni - mi restituirà il capitale riconoscendo, periodicamente, un interesse prefissato. Tanto maggiore è l’interesse, tanto maggiore è il rischio di solvibilità della società stessa (in altre parole: il guadagno che io ottengo, che equivale al tasso di interesse del prestito che concedo, deve essere tanto maggiore quanto maggiore è il rischio che questo interesse ed il capitale prestato, non mi vengano restituiti). Ci ricordiamo tutti molto bene quali fossero i tassi dei bond Greci non più tardi di Aprile del 2011. Se andassimo a guardare il rendimento dei bond a 1, 2 o 10 anni della Svizzera, lo stesso giorno, vedremo invece dei valori prossimi allo 0, se non addirittura con il segno meno. Se, quindi, ad Aprile 2011 avessimo deciso di comprare una quota del debito della Grecia, la cui solvibilità era molto bassa, avremo accettato il rischio a fronte di un tasso di interesse annuo del 14% circa. Se avessimo deciso invece di comprare una quota del debito Svizzero, la nazione più stabile al mondo, a fronte di un rischio pressoché nullo, avremo ottenuto un interesse di solo 0,1%.

In questo particolare momento storico, ormai da qualche mese e molto probabilmente per i prossimi 12-24 mesi, all’affermazione di inizio post si può aggiungere, senza purtroppo sbagliare, che oggi “esiste anche il rischio senza il rendimento”.

Quanto detto nelle righe precedenti, oggi non è più valido. I rendimenti sono sempre più bassi. Il rischio non è più remunerato come prima. Il mercato obbligazionario ha, ormai da qualche mese, perso il suo storico appeal anche agli occhi degli investitori più cauti, quelli cioè che hanno sempre preferito un rendimento modesto purchè il capitale fosse sicuro, garantito, protetto.

E il trading binario? Dove si colloca nello scenario finanziario attuale?
Ovviamente, in un ipotetico grafico rischio/rendimento, il trading binario si collocherebbe nella parta più alta e più a destra. Alto rendimento rapportato ad un altrettanto elevato rischio. Non possiamo immaginare guadagni del 70-85% realizzati in pochi minuti, in uno scenario privo di rischio.
Quello che possiamo provare a capire, invece, è quali siano i rischi legati al mercato del trading binario e come gestirli al meglio per ridurli al minimo.

Il primo rischio è quello che potremo chiamare “Rischio Puro”, ovvero legato alla singola operazione di trading. Nei mercati finanziari tradizionali, per la loro configurazione, siano essi azionari o obbligazionari, sappiamo che entriamo acquistando il prodotto ad un determinato valore e possiamo uscire (quasi) quando vogliamo, ottenendo un guadagno o una perdita. Potrà succedere che comprando un’azione della società Mela a 10 euro, la rivenderemo magari a 12 euro, con un profitto del 20%, o a 8 euro, perdendo il 20%. Nel trading con le opzioni binarie, invece, saremo sempre in una situazione di dentro o fuori. O la trade sarà stata positiva, e avremo allora guadagnato il 70-85% a seconda della trade stessa, o sarà stata negativa, con un esito del -100%. Proverò a spiegarvi, nel prossimo post, come gestire al meglio questo tipo di rischio.
Il secondo rischio, direttamente legato al primo, è quello che io chiamo “Rischio Psicologico”. Proprio in virtù dell’essere una tipologia di trade da dentro o fuori, ed essendo impossibile che tutte le mie transazioni abbiano esito positivo, il rischio che ne consegue è quello di scoraggiarsi / intimorirsi quando si realizzano alcune trade negative consecutive. Questo rischio, oltre che alla perdita del denaro nella specifica operazione, ci porrà in un mood negativo che condizionerà la nostra lucidità decisionale nelle transazioni successive. Questo rischio, apparentemente meno importante del primo (in molti si auto riterranno superiori, non intaccabili), è invece un aspetto fondamentale da gestire se si vuol operare nel mondo delle Opzioni binarie in maniera costante e profittevole.

Proverò a spiegare come gestire al meglio anche questo aspetto nei prossimi post.