📉 Confronto dei migliori broker CFD nel 2025

Un CFD è uno strumento finanziario che permette di assumere una posizione al rialzo o al ribasso su un’attività sottostante senza diventarne proprietario. Ad esempio, puoi utilizzare un CFD per speculare sul titolo Microsoft oppure su un indice di borsa (come il FTSE MIB), senza possedere fisicamente quegli asset.

I CFD offrono una notevole flessibilità rispetto all’investimento tradizionale in borsa, caratteristica che ne spiega la popolarità tra gli investitori.
Ecco un elenco, non esaustivo, dei vantaggi dei CFD:

• Trading al rialzo e al ribasso: A differenza della borsa tradizionale, i CFD consentono di generare profitti indipendentemente dal movimento dell’asset. Puoi sfruttare i rialzi aprendo una posizione long (acquisto), ma puoi anche trarre profitto da un calo di prezzo assumendo una posizione short (vendita).
• Commissioni e costi di intermediazione ridotti: Di norma, i CFD prevedono costi di transazione inferiori rispetto alle forme tradizionali di investimento. I broker possono applicare spread (differenza tra prezzo di acquisto e di vendita) e commissioni sui CFD, ma di solito questi oneri risultano più bassi rispetto a quelli standard dei mercati azionari.
• Stop loss: Uno dei maggiori rischi di acquistare azioni tramite un conto titoli è la possibilità di perdere l’intero investimento se l’azienda in cui hai investito perde totalmente valore. Con i CFD, invece, puoi automatizzare la chiusura di una posizione tramite lo stop loss. Questo meccanismo ti permette di limitare le perdite potenziali chiudendo la posizione in automatico se il mercato raggiunge un determinato livello di perdita, proteggendoti così da una forte volatilità.
• Leva finanziaria: I CFD consentono di usare la leva finanziaria, il che significa che puoi controllare un’esposizione sul mercato maggiore rispetto al capitale iniziale. Questo può aumentare i potenziali guadagni, ma è importante sottolineare che amplifica anche il rischio di perdite.
• Accesso ai mercati mondiali: Con i CFD è possibile operare su un’ampia varietà di sottostanti, come valute, materie prime, futures, indici azionari, obbligazioni statali e perfino criptovalute. In questo modo gli investitori possono accedere a diversi mercati globali e cogliere svariate opportunità di trading.

La risposta è no. Prima di investire in un asset, è importante sapere che i CFD non conferiscono alcun titolo di proprietà sul bene sottostante. In altre parole, non hai diritto di voto né ai dividendi connessi all’azione o allo strumento che stai tradando con CFD.

Di conseguenza, i CFD sono fondamentalmente prodotti speculativi che ti consentono di trarre profitto dalle variazioni di prezzo sui mercati finanziari. Al contrario di un investimento di lungo periodo, richiedono tuttavia un monitoraggio costante delle posizioni aperte.

La differenza tra comprare azioni in borsa e investire in CFD su azioni è piuttosto semplice:

• Quando acquisti un’azione in borsa, diventi proprietario di una parte del capitale di una società, con il diritto di incassare eventuali dividendi. Inoltre, a seconda del numero di azioni possedute, potrai avere voce in capitolo sulle decisioni strategiche dell’impresa.
• Quando invece investi in CFD su azioni, speculi solo sulla variazione di prezzo – che sia verso l’alto o verso il basso. Se prevedi correttamente la direzione del prezzo, ottieni un profitto.

Ecco il grande punto di forza del trading di CFD: l’accesso universale a quasi tutti i mercati!
Che tu sia interessato alle criptovalute come Bitcoin, alle coppie di valute (EUR/USD, GBP/USD, USD/JPY, ecc.), oppure che tu voglia negoziare materie prime come gas o oro, obbligazioni di Stato o anche ETF, le opportunità sono estremamente varie. Di fatto, il tuo campo d’azione è virtualmente illimitato e ti permette di scegliere in base alle tue preferenze e alla tua strategia di trading. Ben pochi strumenti finanziari possono competere con la diversificazione offerta dai CFD.

In Italia, i profitti derivanti dal trading di CFD vengono generalmente considerati “redditi diversi di natura finanziaria” e sono soggetti all’aliquota del 26% sui guadagni realizzati. Se operi con un broker italiano, puoi usufruire del regime amministrato: il broker funge da sostituto d’imposta e trattiene automaticamente la tassazione dovuta sui tuoi profitti. Se invece utilizzi un broker estero o scegli il regime dichiarativo, dovrai includere i guadagni da CFD nella tua dichiarazione dei redditi e versare l’imposta corrispondente.

È importante valutare la soluzione più adatta al tuo caso, tenendo conto del tipo di intermediazione, dei volumi di trading e delle eventuali altre forme di reddito. In ogni caso, la quota d’imposta standard da versare sui profitti derivanti dal trading di CFD rimane al 26%.

Scegliere tra la vasta gamma di broker che offrono il trading di CFD può sembrare un compito complesso. Non tutti i broker, però, sono uguali. Alcuni si distinguono nettamente dalla concorrenza, grazie a condizioni di trading molto vantaggiose, come la varietà di CFD negoziabili, la qualità della piattaforma di trading e costi di transazione competitivi.

Di seguito trovi i broker CFD consigliati dal nostro sito: