
Ciao, grazie per questi preziosi dettagli. Avrei però…
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Entra nel mondo affascinante dei contratti a termine con miglioribroker.com, dove esploriamo come diversificare il tuo portafoglio attraverso indici azionari, azioni, materie prime e valute. Il nostro confronto dettagliato mette in evidenza i migliori broker per i contratti a termine, concentrandosi su commissioni competitive, leva finanziaria vantaggiosa e vantaggi esclusivi.
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Un contratto a termine (o future) è un accordo finanziario tra acquirente e venditore per scambiarsi un determinato asset in una data futura a un prezzo fissato in anticipo. È un prodotto derivato, poiché il suo valore dipende dal corso dell’asset sottostante. Questo contratto future prevede la consegna del bene sottostante a una data futura (da cui il nome), a un prezzo stabilito. L’asset sottostante può essere un indice, un’azione, una materia prima. Il contratto è negoziabile in acquisto (posizione lunga) o in vendita (posizione short) sull’asset sottostante. Il regolamento avviene alla scadenza prevista. A seconda del margine richiesto, si ottiene un’esposizione più o meno alta. Scatta il margin call se la quotazione dell’asset si muove nella direzione opposta rispetto alle previsioni. Si può anche perdere più del capitale inizialmente investito.
Il contratto future si usa spesso per finalità di copertura (hedging), in modo da neutralizzare i rischi di mercato.
Effetto leva, copertura e accesso a mercati diversificati sono i principali vantaggi dell’utilizzo di un contratto a termine.
I tipi di contratti futures disponibili sono molteplici. Possono riguardare materie prime (petrolio, gas, grano, ecc.), indici azionari (FTSE MIB, S&P 500, ecc.), valute (euro, dollaro, …), metalli preziosi (oro, argento, ecc.) oppure azioni specifiche (come Apple). In questo modo, il trader può speculare sul rialzo o sul ribasso del prezzo di un future, senza possedere realmente l’asset sottostante, e guadagnare se il mercato si muove nella direzione prevista.
I contratti a termine permettono di diversificare i rischi del proprio portafoglio – ad esempio attraverso operazioni di copertura (hedging) – ma anche di incrementare il rendimento, utilizzandoli a scopo speculativo grazie all’effetto leva.
I futures, come gli altri derivati, in Italia generano generalmente “redditi diversi di natura finanziaria”. Le eventuali plusvalenze sono tassate al 26%. Se operi con un broker italiano in regime amministrato, sarà quest’ultimo a fungere da sostituto d’imposta, trattenendo in automatico la tassazione dovuta. In caso di regime dichiarativo o broker estero, spetta a te dichiarare i guadagni nella dichiarazione dei redditi e versare le imposte corrispondenti. Tieni presente che la normativa può subire modifiche, quindi è opportuno consultare fonti aggiornate o chiedere a un professionista fiscale.
Ultimo aggiornamento il 21/04/25