Sebbene il settore della difesa europea fosse già in piena trasformazione da alcuni anni, gli ultimi mesi hanno rafforzato l’idea che potrebbe essere avviato un ciclo rialzista duraturo. I budget stanziati dai governi aumentano sensibilmente; l’incertezza sull’impegno americano all’interno della NATO spinge gli Stati a ricercare l’autonomia militare; infine, l’innovazione tecnologica trasforma la natura stessa della «difesa».

« L’Europa deve investire di più nella sua sicurezza, e farlo insieme, per una difesa europea più forte. »

In questo contesto, molti investitori si chiedono: è ancora il momento giusto per acquistare queste azioni già in forte rialzo, o le migliori opportunità sono ormai alle nostre spalle?

Le ultime analisi di diverse società specializzate sottolineano l’esistenza di titoli strategici che potrebbero ancora celare potenziale, pur ricordando la quota d’incertezza legata ai portafogli ordini futuri.

Un mercato in espansione, ma ancora incerto

Il Rafale di Dassault Aviation
Il Rafale di Dassault Aviation

Le spese per la difesa in forte aumento

Si stima che tali budget che potrebbero raggiungere il 3 % o il 3,5 % del PIL in alcuni paesi d’Europa, entro il 2030 o il 2032. Se questi piani verranno realizzati, si tratterà di un aumento enorme rispetto ai livelli di soli cinque anni fa. Tuttavia, al di là degli annunci, la ripartizione esatta di queste somme resta da confermare: quali programmi saranno prioritari? Quali aziende saranno selezionate? L’adozione di contratti militari segue spesso un processo politico e amministrativo complesso.

Nuovi ordini (finalmente) firmati

Diversi grandi nomi — sia civili che militari — hanno già annunciato portafogli ordini record, come le società quali Rolls-Royce (motori per bombardieri strategici, patti internazionali) o la tedesca Rheinmetall (veicoli blindati e munizioni). Gli esperti sottolineano tuttavia che ogni contratto non si traduce immediatamente in fatturato e che esserci uno sfasamento temporale tra l’annuncio e l’impatto effettivo sulla performance finanziaria.

L’incertezza del mercato

Questa forte dinamica rimane quindi accompagnata da una quota d’incertezza: se l’euforia dovesse calmarsi (per esempio a causa di cambiamenti politici o di un rallentamento economico, ecc.), alcuni titoli potrebbero subire brusche correzioni. A questi si aggiungono l’arrivo potenziale di nuovi concorrenti e le scelte di bilancio (come la preferenza per forniture «made in Europe» o al contrario gare d’appalto internazionali) che sono altri fattori da monitorare da vicino.

La nostra selezione di broker verificati.

Una dinamica che alcuni leader europei invitano a rafforzare, come Emmanuel Macron:

« L’Europa ha la forza economica, la potenza e il talento per essere all’altezza di quest’epoca e per confrontarsi con gli Stati Uniti d’America, per non parlare della Russia. Abbiamo i mezzi. Dobbiamo quindi agire uniti come Europei e determinati a proteggerci. »

Top 10 delle migliori azioni ed ETF nel settore della difesa europea

#1 - Rheinmetall (Germania)

  • Perché crederci? Specializzata nella produzione di veicoli blindati e artiglieria, Rheinmetall beneficia dell'aumento degli ordini di equipaggiamenti terrestri. La sua capacità di rispondere rapidamente alla domanda europea le è valsa una rivalutazione positiva da parte di diversi osservatori del mercato.
  • ⚠️ Prudenza: Gran parte del rialzo è già "scontato nei prezzi". Potenziali ritardi nelle consegne o un rallentamento dei budget tedeschi potrebbero provocare una brusca correzione.

#2 - Rolls-Royce (Regno Unito)

  • Perché crederci? Famosa per i suoi motori aeronautici, l'azienda vanta anche di importanti contratti nel settore della difesa come il patto sottomarino internazionale e i motori per alcuni aerei militari. Secondo alcune società di analisi, i risultati dell'azienda dopo la crisi confermerebbero la ripresa.
  • ⚠️ Prudenza: Il titolo ha già recuperato ampiamente. Bisognerà verificare se la dinamica degli ordini militari rimarrà così sostenuta nel lungo periodo.

#3 - Thales (Francia)

  • Perché crederci? Thales copre un ampio spettro di esigenze militari nei settori dell' elettronica per la difesa, della cybersecurity, dei radar e dell'avionica. Gli analisti prevedono un potenziale ancora solido, grazie alle prospettive di contratti per sistemi critici (radar, missili guidati, ecc.).
  • ⚠️ Prudenza: Thales dipende fortemente dalle decisioni di bilancio francesi ed europee. Qualsiasi rinvio di progetti importanti potrebbe pesare sul suo corso azionario.

#4 - BAE Systems (Regno Unito)

  • Perché crederci? Leader nel settore aereo, navale e della cybersecurity, BAE beneficia di ordini internazionali (Australia, Medio Oriente, ecc.) e di una diversificazione per segmenti.
  • ⚠️ Prudenza: Il titolo ha già realizzato un bel percorso. Alcuni esperti giudicano la sua valutazione vicina all'equilibrio, limitando il potenziale di rialzo a breve termine.

#5 - Leonardo (Italia)

  • Perché crederci? Attiva nel settore degli elicotteri, dell'avionica e di diversi sistemi elettronici, Leonardo è al centro di numerosi programmi europei. La sua esperienza le conferisce resilienza di fronte ai cicli politici.
  • ⚠️ Prudenza: Dopo un forte rally, l'azione sembra aver raggiunto un livello considerato corretto da molti analisti. I nuovi contratti determineranno in gran parte il seguito.

#6 - Saab (Svezia)

  • Perché crederci? Produttore del Gripen, ma anche di sottomarini e sistemi navali. L'aumento delle spese per la difesa nei paesi nordici può favorire Saab, che rimane un attore chiave a livello regionale.
  • ⚠️ Prudenza: Il titolo è già salito parecchio. Da monitorare: la concorrenza nel settore aeronautico e navale, in particolare nel segmento degli aerei da combattimento.

#7 - Safran (Francia)

  • Perché crederci? Metà del suo fatturato proviene dal settore civile (motori aeronautici tramite CFM), mentre l'altra metà proviene dal settore militare (avionica e droni), Safran beneficia della ripresa post-Covid nell settore dell'aviazione civile e dei budget per la difesa europei.
  • ⚠️ Prudenza: I cicli aeronautici e militari non sono sempre sincronizzati. Un calo del traffico aereo potrebbe frenare i suoi utili, anche se la parte difesa compensa parzialmente.

#8 - Kongsberg Gruppen (Norvegia)

  • Perché crederci? Specializzata in sistemi marittimi, missili e robotica sottomarina. Mentre molte marine europee modernizzano le loro flotte, Kongsberg potrebbe trarne vantaggio.
  • ⚠️ Prudenza: Meno mediatico, il titolo può essere soggetto a una volatilità maggiore, talvolta con minori volumi di scambio.

#9 - ETF focalizzati sulla difesa europea (es. EUAD, WDEF…)

  • Perché crederci? Offrono un'esposizione diversificata al settore senza dover selezionare una o due azioni specifiche. Ideali per ridurre il rischio "specifico" legato a un'azienda.
  • ⚠️ Prudenza: Alcuni ETF sono recenti, con costi di gestione più elevati. Verificare sempre la composizione esatta, poiché alcuni includono anche aziende non europee.

#10 - I bonus: Dassault Aviation e MBDA (tramite Airbus, BAE o Leonardo)

  • Perché crederci? Dassault beneficia dell'export del Rafale e di possibili collaborazioni per la reallizzazione di nuovi aerei da combattimento (SCAF/FCAS). MBDA, specialista nell settore dei missili, è detenuta da diversi giganti europei e potrebbe quindi portare benefici agli azionisti delle case madri (Airbus, BAE, Leonardo).
  • ⚠️ Prudenza: Dassault Aviation rimane dipendente da contratti stato-stato, molto variabili; MBDA non è quotata direttamente, bisogna quindi passare attraverso i gruppi che la detengono per beneficiarne.

Conclusione: un entusiasmo da gestire

I recenti movimenti di mercato dimostrano quanto la difesa europea sia diventata un tema centrale per gli investitori. I timori relativi all'affidabilità dell’impegno americano nella NATO, combinati alle tensioni geopolitiche, pongono l’UE nell’obbligo di rafforzare le proprie capacità militari. Questa congiuntura è ovviamente positiva per le aziende del settore: Rheinmetall, Rolls-Royce e Thales hanno dimostrato che, nonostante i forti rialzi già registrati, c’è ancora margine se le promesse di budget si concretizzeranno per diverse centinaia di miliardi di euro.

Tuttavia, è necessario mantenere un certo realismo:

  • la quota di incertezza rimane elevata: I contratti devono ancora essere firmati, i budget approvati, e la quota esatta di ciascun attore resta da determinare.
  • attenzione alle «reazioni eccessive»: I conflitti, gli annunci politici e le rotture diplomatiche possono gonfiare le valutazioni, a volte oltre il ragionevole.
  • la diversificazione rimane un punto di forza: Combinare un paniere di azioni promettenti (ma potenzialmente volatili) con ETF settoriali permette di limitare il rischio specifico.

In definitiva, l’attuale entusiasmo attuale attorno alla difesa europea si basa su fondamenta solide: riarmo, sovranità tecnologica, crescita degli ordini militari. Le prospettive si estendono su diversi anni, forse un decennio, quindi il treno potrebbe non aver ancora lasciato la stazione. Ma salire a bordo ora richiede sangue freddo e selettività, per non pagare troppo caro un entusiasmo talvolta alimentato dal flusso di notizie geopolitiche. Come sempre in Borsa, la capacità di distinguere tra vero potenziale e semplice effetto speculativo resta la chiave per un investimento vincente.