Comprare un'azione sottovalutata è un po' come scoprire un tesoro dimenticato su uno scaffale impolverato. Il mercato, spesso irrazionale nel breve termine, finisce sempre per correggere i propri eccessi — al rialzo come al ribasso. Un'azienda solida e redditizia, temporaneamente trascurata a causa del rumore di fondo o di un ciclo sfavorevole, può offrire un punto di ingresso ideale prima che il "ribilanciamento" del mercato si concretizzi.
Nel 2025, tra il rialzo dei tassi, le tensioni geopolitiche e l'accelerazione tecnologica, molte azioni sono trattate al di sotto del loro valore equo. Alcune mostrano un P/E* troppo basso rispetto al potenziale di crescita, altre offrono dividendi crescenti ignorati dal mercato, altre ancora sono semplicemente vittime di una mancanza di narrativa.
Promemoria:
Il rapporto P/E (prezzo/utili) confronta la valutazione di un'azione con i suoi profitti. Il PEG migliora l'analisi tenendo conto del tasso di crescita previsto. Un PEG inferiore a 1 indica generalmente un'azione sottovalutata rispetto al suo potenziale di crescita.
È questa la logica che analizzeremo qui, attraverso 12 azioni che riteniamo sottovalutate ma con un reale potenziale di rivalutazione. Per ciascuna, abbiamo analizzato i fondamentali, identificato potenziali catalizzatori e valutato i rischi.
Ecco la nostra selezione ragionata di 12 azioni sottovalutate ad alto potenziale nel 2025.
#1 – Alphabet
Nonostante i timori legati all’intelligenza artificiale generativa e al presunto declino della sua leadership, Alphabet continua a dimostrare fondamentali solidi. Il suo P/E stimato per il 2025 è di 16,6 — ben al di sotto della media dell’S&P 500 (19) — mentre i ricavi crescono in tutti i segmenti. Il cloud è in forte espansione, YouTube resta una fonte di reddito stabile, e l’acquisizione di Wiz segna un’importante mossa nella cybersicurezza.
La società gode inoltre di un margine operativo stabile e di enormi riserve di liquidità, che le consentono di finanziare innovazione e al tempo stesso premiare gli azionisti. Il "rischio IA" sembra già prezzato, aprendo una finestra interessante per investitori pazienti.
#2 – Dell Technologies
Poche azioni tech sono così trascurate e allo stesso tempo così ben posizionate per beneficiare dell’ondata AI come Dell. Con un P/E di 11,3 e un PEG di 0,48, la valutazione attuale è difficilmente giustificabile. Dell fornisce l’infrastruttura per i data center e sta integrando attivamente l’AI nei suoi PC e workstation. La crescita prevista dell’EPS per il 2025 è di circa +23%.
Un dividendo del 2% offre un buon cuscinetto per chi investe sul lungo periodo. Certo, un rallentamento nella spesa IT potrebbe pesare a breve, ma a questi livelli molti rischi sono già incorporati. Il rapporto rischio/rendimento ci sembra molto favorevole.
#3 – Qualcomm
Spesso paragonata a Nvidia ma con un profilo di crescita meno esplosivo, Qualcomm resta una scelta strategica per puntare sulla connettività del futuro: 5G, IoT, automotive, dispositivi intelligenti. Con un P/E intorno a 12 e una crescita degli utili prevista a +28%, una rivalutazione potrebbe essere rapida se i risultati confermassero le attese.
L’azienda offre anche un dividendo del 2,3%, non comune nel settore tech. Gli accordi con case automobilistiche e la diversificazione oltre gli smartphone offrono ulteriore visibilità a medio termine.
#4 – Pinduoduo
Probabilmente la scelta più controversa, ma anche una delle più impressionanti in termini numerici. Pinduoduo (PDD), casa madre di Temu, registra una crescita dei ricavi del +59% con un P/E di appena 10,4. Il margine operativo è al 27,5% e il debito è praticamente nullo.
L’unico fattore che giustifica una valutazione così bassa è il rischio geopolitico legato alla Cina. Ma sui fondamentali, PDD ha tutto: crescita, redditività, disciplina finanziaria. È un caso classico di azienda che vale molto più del prezzo attuale e che potrebbe recuperare rapidamente se le tensioni si allentassero.
#5 – First Solar
Il titolo ha subito pressioni dall’inizio dell’anno, in parte a causa dell’incertezza politica sugli incentivi alle rinnovabili. Eppure, First Solar resta leader nel settore solare USA, con un portafoglio ordini solido e margini in miglioramento.
I progressi nello stoccaggio dell’energia (batterie) rafforzano ulteriormente il modello, rendendo gli impianti solari più efficienti e redditizi. Per gli investitori pazienti, è un’occasione rara di entrare a un prezzo scontato prima della ripresa del settore.
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#6 – Sysco
Fornitore alimentare ben noto nel settore della ristorazione americana, Sysco è una tipica azione da dividendo. Dietro una stabilità apparente si nasconde però una gestione esemplare: dividendi in crescita da oltre 50 anni, regolari buyback e crescita sostenibile.
Il titolo ha una valutazione 4 stelle secondo gli analisti e viene scambiato sotto il suo valore intrinseco stimato. Non è una “rocket stock”, ma per chi cerca solidità a lungo termine, è una base affidabile in portafoglio.
#7 – Energy Transfer
Il settore energetico midstream è spesso trascurato, ma Energy Transfer opera in un’area strategica: infrastrutture per il trasporto di gas e petrolio. Il suo rendimento è tra i più alti del mercato e la valutazione rimane bassa, anche considerando i rischi del comparto.
L’azienda mantiene una politica di distribuzione disciplinata e resiste alla pressione per trasformarsi in C-Corp — evento che, se avvenisse, potrebbe attivare un forte catalizzatore di rivalutazione. Ideale per chi cerca cash flow in un mercato incerto.
#8 – Intel
Criticata per anni per i ritardi tecnologici, Intel sta tornando alla ribalta. La sua scommessa sulle fonderie americane e sui semiconduttori “sovrani” potrebbe pagare nel medio periodo.
Il titolo è ancora lontano dai massimi storici, con una valutazione che riflette già molto scetticismo. Se il management seguirà la roadmap, il potenziale di rivalutazione sarà significativo — soprattutto in un contesto di crescenti tensioni nelle catene di approvvigionamento globali.
#9 – Sonoco Products
Poco conosciuta dal grande pubblico, Sonoco è un attore chiave nel packaging industriale — un settore con domanda stabile. Genera solidi flussi di cassa e offre dividendi interessanti. La valutazione è inferiore a quella dei concorrenti, rendendola un investimento sottovalutato ma efficace.
Chi adotta una strategia value troverà qui una posizione difensiva, a bassa volatilità e con rendimenti regolari.
#10 – Uber
Dopo anni senza utili, Uber si sta trasformando in una vera macchina da cash flow. Gli ultimi risultati mostrano margini in netto miglioramento, crescita dei ricavi costante e maggiore efficienza operativa.
Nonostante ciò, il titolo resta sottovalutato rispetto alle sue potenzialità. La posizione dominante in ride hailing, delivery e — presto — veicoli autonomi, rende Uber centrale nella mobilità urbana del futuro. Un altro esempio di percezione del mercato in ritardo rispetto alla realtà.
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#11 – Johnson & Johnson
Colosso del settore sanitario, J&J è un modello di costanza. Il dividendo cresce da decenni e il bilancio è solidissimo. Eppure il titolo viene scambiato a sconto rispetto al suo fair value stimato.
In un mercato incerto, azioni come questa rappresentano un pilastro fondamentale in un portafoglio a lungo termine, perfette per attenuare la volatilità complessiva.
#12 – PayPal
Spesso indicata come ex stella tech ormai in declino, PayPal sta tornando con obiettivi chiari: rifocalizzazione strategica, taglio dei costi, e attenzione a settori ad alto margine. La valutazione attuale sembra riflettere uno scenario pessimistico che non si sta concretizzando.
Con una base utenti enorme, nuove partnership e forte generazione di cassa, PayPal potrebbe sorprendere. Un’opportunità per chi sa cogliere i segnali di inversione.
Conclusione: perché queste azioni sottovalutate potrebbero presto tornare alla ribalta
Individuare azioni sottovalutate richiede un’attenta analisi dei fondamentali e una buona comprensione delle dinamiche di mercato. Le aziende elencate qui sopra combinano stabilità, rendimento e potenziale di crescita, rendendo la loro valutazione attuale particolarmente interessante per chi investe nel 2025. Come sempre, la diversificazione e l’allineamento con i propri obiettivi finanziari restano essenziali.
In un mercato spesso guidato dalla moda o dalla paura, le azioni dimenticate offrono un’opportunità unica: investire non nell’euforia, ma nell’oblio. Tutti e 12 i titoli presentano fondamentali solidi e valutazioni depresse. Alcuni saliranno gradualmente, altri potrebbero rimbalzare rapidamente.
Ma in ogni caso, pazienza e analisi ripagano.
« Nel breve termine il mercato è una macchina da voto. Nel lungo termine è una bilancia. »
E oggi, la bilancia sembra decisamente pendere a favore di queste azioni dimenticate...