Il Bitcoin ha appena superato la soglia simbolica dei 100.000 dollari. Un livello psicologico importante, che genera tanto entusiasmo quanto interrogativi. Questa impennata suscita una domanda cruciale — e per alcuni investitori persino angosciante: è il momento giusto per acquistare, o è preferibile mettere al sicuro i profitti prima di una possibile correzione?

Quello che stiamo osservando oggi non è un semplice rally speculativo. Si tratta piuttosto di un movimento strutturale, alimentato da ingenti flussi istituzionali, segnali tecnici convincenti e da un contesto macroeconomico sempre più propizio agli asset alternativi. Non siamo più in un ciclo dominato dall’euforia dei piccoli investitori. Questa volta, sono i gestori patrimoniali tradizionali a giocare un ruolo fondamentale.

Il Bitcoin non è più solo una scommessa: è un asset strategico al centro di una profonda trasformazione del panorama finanziario globale.

Una dinamica solida sostenuta da segnali convergenti

Il recente rally del Bitcoin non è un caso isolato. Si inserisce in una tendenza più ampia, avviata con il halving di aprile 2024. Ricordiamo che l’halving è un evento che dimezza la ricompensa destinata ai miner di BitcoinQuali sono i risultati? Ci sarà una riduzione dell’offerta di nuovi BTC sul mercato, il che creerà una pressione rialzista se la domanda resterà stabile — o, come avviene ora, aumenterà. Dopo ogni halving nella storia del Bitcoin, si è registrata una fase rialzista entro i 12–18 mesi successivi. E questo ciclo sembra confermarsi anche stavolta.

Ma la vera novità è la presenza di investitori istituzionali. Il lancio e il successo travolgente di diversi ETF su Bitcoin — in particolare quello di BlackRock (IBIT) — ha permesso a miliardi di dollari di capitali tradizionali di puntare sul BTC, senza le complessità tecniche legate alla detenzione diretta di criptovalute. Solo il 7 maggio, l’ETF IBIT ha registrato quasi un miliardo di dollari di flussi netti in entrata. Per molti, si tratta di una svolta storica.

« Non è più un mercato per nerd e speculatori: è un mercato per gestori di patrimoni. »

Il contesto geopolitico è determinante

Paradossalmente, non è solo l’ecosistema delle criptovalute a sostenere questa crescita, ma anche il contesto macroeconomico e politico globale. L’annuncio di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Regno Unito, ampiamente riportato dalla stampa economica, ha riacceso l’ottimismo sui mercati internazionali. Sebbene questo accordo sia stato criticato per i suoi contenuti concreti, ha comunque lanciato un segnale chiaro: le tensioni commerciali tra le potenze occidentali potrebbero diminuire, favorendo un aumento dell'appetito per il rischio. In questo scenario, il Bitcoin si comporta sempre più come un asset sensibile al sentiment dei mercati globali.

Un altro fattore fondamentale è il possibile allentamento delle tensioni tra Stati Uniti e Cina. Secondo quanto riportato da fonti come Reuters e FXStreet, sarebbero in corso trattative per ridurre alcuni dazi imposti dall’amministrazione Trump. Ciò potrebbe mitigare le pressioni inflazionistiche e favorire una politica monetaria più accomodante. Se la Federal Reserve iniziasse a prendere in considerazione la possibilità di ridurre i tassi, di interesse, gli asset non remunerativi come il Bitcoin diventerebbero molto più attrattivi.

8 motivi per cui il Bitcoin sta esplodendo

8 motivi per cui il Bitcoin sta esplodendo

In questo contesto estremamente favorevole, ecco un riepilogo dei principali fattori che stanno spingendo il Bitcoin al rialzo:

#1 – L’accordo USA–Regno Unito

Ha rilanciato l’ottimismo sui mercati. Meno tensioni commerciali = maggiore propensione al rischio, anche nel settore delle criptovalute.

#2 – Riapertura del dialogo con la Cina

Si prospetta un taglio dei dazi sulle importazioni dalla Cina. Secondo i mercati, questo dovrebbe avere un impatto positivo su inflazione e tassi d’interesse.

#3 – Boom degli ETF su Bitcoin

I flussi in entrata sono colossali. BlackRock, Fidelity e altri gestiscono miliardi. Questo conferisce legittimità al Bitcoin anche presso il pubblico generalista.

#4 – Massiccio short squeeze

Centinaia di milioni di dollari in posizioni short liquidate in 24 ore. Questo meccanismo tecnico accelera automaticamente il rialzo.

#5 – Rottura tecnica dei massimi

Il Bitcoin ha superato due soglie chiave: prima 98.000, poi 100.000 dollari. I segnali rialzisti si moltiplicano sui grafici.

#6 – Attese di taglio dei tassi

I tassi più bassi rendono il Bitcoin più interessante delle obbligazioni. La logica è semplice: minore rendimento altrove, maggiore valore qui.

#7 – Offerta ridotta post-halving

Ogni giorno vengono creati meno BTC. L’effetto scarsità è reale e si sta già facendo sentire.

#8 – Percezione di sottovalutazione

Secondo aziende come Fidelity, il prezzo attuale non riflette il potenziale di calcolo e l’effettiva adozione della rete. Secondo loro, il BTC è ancora sottovalutato.

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Comprare o vendere? Cosa ci insegna l’esperienza

A questo punto, la decisione di acquistare o vendere dipende meno dal prezzo attuale e più dalla strategia adottata. Chi ha acquistato a 30.000 o 40.000 dollari potrebbe voler incassare parte dei profitti — e non c’è nulla di male in questo. Tirare profitto non è mai un errore, soprattutto se pianificato. Ma vendere tutto adesso? Significherebbe ignorare la forza della tendenza attuale. Finché i segnali tecnici rimangono solidi e i flussi verso gli ETF rimangono positivi, il potenziale resta intatto.

Per chi non è ancora esposto al Bitcoin, non è necessariamente troppo tardi. Acquistare a 100.000 dollari può sembrare caro, ma se l’obiettivo è raggiungere i 200.000 dollari nel medio termine, siamo ancora a metà strada. In questo caso, la strategia più saggia resta il DCA (acquisto regolare a scaglioni): si entra nel mercato senza dover indovinare il momento perfetto.

Un esempio emblematico è quello di MicroStrategy, che ha continuato ad acquistare Bitcoin anche durante i minimi a 16.000 dollari, e che oggi ne raccoglie i frutti. La loro visione di lungo periodo ha permesso loro di superare le tempeste. È questa la differenza tra un investitore e uno speculatore.

Conclusione: non farti la domanda sbagliata

La vera domanda non è “devo comprare o vendere ora?”, ma “qual è il mio piano — e lo sto seguendo?”. Il Bitcoin è in una fase rialzista, sostenuta da fondamentali solidi e da un’adozione istituzionale senza precedenti. Il contesto macroeconomico gioca a suo favore, i segnali tecnici sono positivi e l’offerta è più limitata che mai.

Vendere tutto oggi significa uscire da un mercato che potrebbe ancora raddoppiare. Comprare senza una strategia espone al rischio di pentirsi in caso di correzione. 

La vera chiave è investire con una visione chiara, metodica e allineata ai propri obiettivi.

Il mercato ti sta offrendo un'opportunità. Sta a te decidere se coglierla o lasciartela scappare.